Eccomi di nuovo con la seconda parte del viaggio, perché la mia esperienza in Brasile non si è conclusa a Salvador de Bahia.
Nemmeno il tempo di ambientarmi un po’ (e di attutire il jet lag) che mi sono ritrovata subito in viaggio per raggiungere una zona interna dello stato di Bahia, di cui Salvador è capitale, per scoprire le bellezze e continuare la mia esperienza in Brasile nella Chapada Diamantina.

Ci sono volute 7 ore di auto per raggiungere la cittadina di Lençois, che rappresenta la porta d’ingresso di questa incredibile regione, famosa per l’estrazione dei diamanti nel XVIII e XIX secolo e che ancora oggi conserva le sue strade di pietra e gli edifici di quel periodo. Qui si trovava l’hotel prenotato per noi, l’Hotel Dos Diamantes, una buona struttura a breve distanza a piedi dal centro del paesino.

Intanto cos’è la Chapada Diamantina? Questa regione è particolarmente famosa per le sue bellezze naturalistiche e per le sue innumerevoli attività all’aria aperta. Io ad esempio in 3 giorni sono riuscita a scalare una montagna, attraversare un piccolo fiume, andare in canoa in una grande palude, farmi il bagno sotto una cascata e in alcuni laghetti molto particolari.

Come raggiungere la Chapada Diamantina

La prima cosa da sapere prima di organizzare un viaggio qui è che è difficile da raggiungere; la maggior parte delle strade non sono asfaltate e in caso di brutto tempo bisogna prestare molta attenzione. Con il pullman, la linea Rodoviaria da Salvador ha corse giornaliere che impiegano 8 ore per arrivare fino al paesino di Palmeiras dove dovrete affidarvi ad un mezzo più comodo per affrontare queste strade. C’e anche la possibilità di prendere un volo interno con la compagnia Azul da Salvador ma la frequenza è di due volte alla settimana.
Ci sarà da faticare tanto; per riuscire a vedere la maggior parte dei punti importanti abbiamo fatto al giorno dai 9 ai 12 km (nessuno di noi partecipanti al viaggio aveva grande esperienza con il trekking), molto spesso anche solo l’abbigliamento non era adatto e l’umidità presente in questo periodo rendeva tutto più difficile. Per persone non abbastanza preparate o con difficoltà nei movimenti non è proprio la destinazione adatta. Io prima di partire non avevo messo in conto tutto ciò quindi mi sono ritrovata a vivere un viaggio che non sentivo mio e per questo mi risultava ancora più faticoso. Ma mi sono arresa? Assolutamente no! Tutte le attività e tutti i km sono stati fatti uno dietro l’altro con voglia di scoprire ogni singolo dettaglio che questo posto poteva offrire.

Cosa vedere nella Chapada Diamantina

I punti fondamentali che vi posso consigliare di visitare durante il vostro soggiorno nella Chapada Diamantina sono:

Poço di Diablo, una fantastica piscina naturale formata dal Rio Mucugezinho che si raggiunge da Lençois in 30 minuti di minibus e una piccola camminata abbastanza semplice. Ci si trova davanti ad una piccola cascata e tanta vegetazione e un dettaglio molto particolare è l’acqua di un colore rossastro, dovuto ai detriti di rocce e terra che il fiume porta con se e al ferro contenuto nella stessa.

Gruta de Lapa Duce, una grotta lunga 850 m formata da un fiume sotterraneo e ricca di stalattiti e stalagmiti. Si raggiunge con un breve sentiero che scende dalla montagna, ricco di vegetazione e si arriva all’ingresso della grotta dove la luce, a mano a mano che si va avanti nel percorso, comincia ad affievolirsi e lascia spazio a tanta oscurità e silenzio ed allo spettacolo unico delle grandi formazioni di calcare. Verranno dati dall’organizzazione sia il casco di sicurezza sia la torcia per vedere all’interno della grotta.

Rio Pratinha, un fiume dal colore limpido e pieno di tanti pesciolini che mangiano la pelle (è una sensazione simpatica e non fastidiosa!). Lì abbiamo avuto un po’ di tempo per fare il bagno e rilassarci. E’ presente un piccolo bar che prepara cocktail o bevande fresche e servizi. Non distante dal fiume potrete trovare la Gruta Azul, dove vi consiglio di arrivare nel pomeriggio per assistere allo spettacolo naturale dell’acqua che si illumina grazie ai raggi del sole che entrano all’interno della grotta.

Il momento più bello dopo due giorni intensi è stato sicuramente al Morro de Pa Inacio, un monte di 1.120 m dove siamo saliti percorrendo un sentiero ripido per circa mezz’ora dopo una lunga giornata di cammino. Il cielo continuava ad essere grigio e stava per ricominciare a piovere, in cima tirava anche parecchio vento ma ad un tratto la sorpresa… un tramonto fantastico davanti a noi ci ha ripagato di tutta la stanchezza e lo sforzo dei giorni precedenti e credo di non aver mai visto nulla di simile! La vallata era sotto di noi e quel raggio di sole che filtrava dalle nuvole è riuscito a dare sollievo e nuova carica a tutti.

E la gara tra canoe nel Pantanal de Marimbus ? A causa delle abbondanti piogge di quei giorni molto spesso alcuni sentieri durante il nostro percorso non erano agibili tanto da doverci obbligare a prendere strade alternative. Il giorno della nostra escursione al Pantanal, non essendocene presenti altre, abbiamo proprio dovuto rifare la stessa! Il percorso durava circa due ore, c’era caldo e umidità, gli insetti non mancavano e purtroppo con il giorno non c’era modo di vedere nessun tipo di vita (io speravo di vedere dei coccodrilli lo ammetto!). Diciamo che ritornare per quella strada e rivedere passivamente le stesse cose non ci faceva gioire troppo. E la l’idea.. con l’aiuto dei nostri due “timonieri” che guidavano con esperienza e forza abbiamo organizzato una gara all’ultima pagaiata tra le nostre canoe provando a partecipare un po’ alla volta tutti quanti. E’ stato divertentissimo!!!

Gli itinerari base per questa zona iniziano con una base di 3 notti. Le cose da fare sono tante ed i km che dividono ogni singola zona ancora di più e ci vuole tempo per raggiungerle.
La stanchezza durante quei giorni è stata tanta ma ripensandoci oggi, rivedendo le foto e rivivendo quei momenti, posso solo dire che merita davvero una visita se siete in Brasile e siete amanti di questo genere di attività. I panorami sono unici e vivrete in pieno la natura che vi circonda. Anche se ripenso alle situazioni più strane che ho vissuto non posso che sorridere ora. Come sempre un viaggio ti lascia qualcosa dentro e dopo questa avventura ne sono ancora più certa!

Ok…anche la Chapada Diamantina è andata.. e ora dove si va? Il viaggio in Brasile non è ancora finito!

4 commenti

  1. Sembrano luoghi molto in linea con ciò che noi amiamo scoprire durante i viaggi: natura allo stato puro. Noi adoriamo le camminate nella natura, anche se lì per lì magari sono faticose più del previsto… il tuo racconto della salita al monte Pa Inacio mi ha ricordato un po’ la nostra esperienza in Costa Rica, quando ci siamo inerpicato su per il Cerro Chato: 8 ore di fango fino alle ginocchia, ma poi, in cima, ne cratere, ci attendeva la pace extraterrestre di un lago vulcanico avvolto nella nebbiolina. Oppure la meravigliosa alba che abbiamo visto dal monte Fuji.
    Forse ci sono esperienze che sono così uniche anche per la fatica che hai fatto per raggiungere quel posto particolare, chissà, o forse sono luoghi magici e basta

    1. Con il senno di poi l’ho capito anche io! E’ stata un’esperienza fantastica che è valsa la fatica ed il freddo.. perché la vista da li su mi ha ricaritato e fatto sentire viva!

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