Quante volte avrete sentito parlare della Sindrome del Viaggiatore? E’ una parola molto usata ultimamente.. ma di cosa si tratta poi?
La Sindrome del viaggiatore o “Wanderlust” è definita come desiderio irrefrenabile di viaggiare, deriva infatti da “wander” (vagare) e “lust” (voglia, desiderio). Alcuni studiosi hanno utilizzato questo termine proprio per descrivere la condizione di chi non riesce a stare troppo tempo fermo nello stesso posto.
Questi studiosi , tra cui antopologi e genetisti, hanno scoperto che è tutto scritto in un gene, quindi nel nostro DNA. E’ stato dimostrato che in alcuni individui è presente una mutazione del D4, un gene trasportatore della dopamina, ovvero un neurotrasmettitore che controlla anche le sensazioni di piacere che, tra le altre cose, può trasformare il desiderio di viaggiare…in un chiodo fisso!
È un individuo nato per viaggiare, sempre pronto a conoscere ogni singolo angolo del mondo, zaino in spalla (valigia nel mio caso.. grande.. almeno dai 23 ai 30 kg! Sono un tipo esigente ??) e via alla scoperta della prossima destinazione.
I segni distintivi della Sindrome del viaggiatore?
Una valigia sempre pronta o comunque mai relegata per troppo tempo nell’armadio e la necessità di scoprire nuove destinazioni ed ampliare il suo “bagaglio” di conoscenza anche in una semplice conversazione con altre persone (domanda tipica “Da dove vieni?” già da dopo un “come ti chiami?”).
Mi ritrovo molto in questa figura. Sono davvero fortunata perche il mio lavoro mi permette di viaggiare tantissimo e io ne approfitto il più possibile. Parto per un viaggio e non faccio in tempo a tornare che già penso alla prossima meta da visitare.. è un circolo vizioso e non vedo mai la fine!
Molte delle persone vicino a me continuano a ripetermi “Ma non sei stanca? Non ne hai abbastanza?” E io li che cerco di trovare le parole giuste perché è difficile spiegare che non si tratta solo di una semplice vacanza, a volte non lo è nemmeno se si tratta di viaggi di lavoro. Più che altro non sarei io se non viaggiassi, se non andassi in giro per il mondo a scoprire quello che c’è lontano da casa mia, cercando di conoscere il più possibile usi e costumi dei posti, le loro usanze ed il loro vivere quotidiano. E poi, in fondo, non ho visto nemmeno un continente intero ancora..
Ah a proposito.. il prossimo viaggio è stato già prenotato ??? manca ancora tempo ma prossimamente vi darò qualche dettaglio in più!
Vi ritrovate nella descrizione del Wanderluster? Siete un po’ così anche voi? Voglio sapere il vostro punto di vista ? Vi lascio con una massima del poeta persiano Omar Khayyam:
“La vita è un viaggio e viaggiare è vivere due volte”